Newsletter del Parco Beigua Newsletter del Parco Beigua
  n° 1 - Novembre 2011

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Si inaugura oggi la newsletter elettronica del Parco

Cordoglio per le vittime dei recenti eventi alluvionali in Liguria e Toscana

Con questo primo numero si inaugura la newsletter elettronica del Parco del Beigua, attivata nell'ambito del progetto Co.R.E.M. di cui al Programma Operativo Italia-Francia “Marittimo”. Questo nuovo strumento è stato pensato per favorire la comunicazione e la divulgazione delle risorse ambientali e delle attività nel Parco e nei siti della Rete Natura 2000 e, quindi, consentire una più ampia azione di sensibilizzazione non solo in merito al valore conservazionastico, ma anche relativamente alle opportunità di sviluppo locale compatibile e di fruizione che l'area protetta offre alle comunità che in questo territorio vivono, operano o trascorrono il loro tempo libero.
Purtroppo l'invio di questo primo numero della newsletter avviene subito dopo i drammatici eventi alluvionali che hanno colpito la Liguria e la Toscana. Ed è per questo motivo che, in fase di presentazione, l'Ente Parco del Beigua esprime la propria solidarietà e vicinanza sia alle famiglie delle vittime nel Genovesato, nello Spezzino ed in Lunigiana, sia a coloro i quali hanno subito danni alle proprie attività e proprietà nelle quattro province liguri ed in Toscana. Un particolare pensiero va anche agli amici del Parco Nazionale delle Cinque Terre e del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra così duramente provati dai disastri del 25 ottobre, con l'auspicio di tornare presto alla normalità per poter svolgere al meglio le proprie funzioni.


Il Parco al lavoro nell'ambito del progetto Co.R.E.M.

Disseminazione del Modello Natura 2000

Finanziato dal primo bando dei Progetti Strategici del Programma Operativo Italia-Francia “Marittimo”, nel quadro dell’Asse III “Ambiente e produzioni rurali e marine”, Co.R.E.M. vede la partecipazione di un ampio partenariato, di cui è capofila l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, composto dalle principali amministrazioni pubbliche locali, da primarie agenzie di protezione ambientale, importanti parchi nazionali e regionali ed aree marine protette, unitamente a prestigiose università e centri di ricerca. Co.R.E.M. si propone di tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e la biodiversità della Rete Ecologica, mirando a ridurre la pressione e le minacce sulle risorse ambientali e a favorire una fruizione sociale ed economica sostenibile delle stesse, grazie al coinvolgimento ed alla sensibilizzazione dei cittadini e delle imprese. Il Parco del Beigua è coinvolto nell’Azione di Sistema H “Disseminazione del Modello Natura 2000”, in partnership con il Parco di Portofino, il Parco della Maremma e la Provincia di Oristano. Le azioni mirano alla valorizzazione delle risorse e a promuovere la disseminazione del modello Rete Natura 2000 e dei suoi contenuti a livello transfrontaliero, per favorire una comune capacità di governance per la tutela della biodiversità e la gestione delle aree naturali individuate come SIC e ZPS, anche in relazione organica con le altre forme di tutela operanti sul territorio. Il Parco del Beigua sta lavorando in maniera particolare all’acquisizione di informazioni scientifiche relative alla distribuzione delle specie e degli habitat più significativi allo scopo di attivare efficaci canali di informazione e di comunicazione sia verso gli operatori della vigilanza (Corpo Forestale dello Stato e Polizia Provinciale di Genova e Savona), sia verso il più vasto pubblico di appassionati e visitatori dell’area protetta.
Approfondisci l'argomento sul web: http://www.projectcorem.eu/it/Progetto/Azioni/AzioneH/index.html




Promuovere il gusto della biodiversità

Il miele del Parco del Beigua

Per la sua particolare collocazione a cavallo dello spartiacque appenninico il Parco del Beigua, la più vasta area naturale protetta regionale, è considerato uno dei territori più importanti in termini di biodiversità della Liguria.
La natura del comprensorio ha consentito la sopravvivenza di una ricca vegetazione di tipo mediterraneo che, in periodo di fioritura, costituisce un’ottima fonte trofica per le api. La buona diversità floreale, il clima mitigato dalla vicinanza del mare e l’opera dell’uomo (che ha introdotto colture nettarifere) rendono il comprensorio del Parco del Beigua un’area in cui sussistono condizioni particolarmente favorevoli per l’allevamento delle api e per la produzione di ottimi mieli monoflora.
Le qualità di miele prodotte nel comprensorio del Parco del Beigua sono diverse: miele millefiori, miele di robinia, miele di castagno, miele di erica, miele di melata. Particolare attenzione viene assegnata alla zona di produzione (che ovviamente comprende il comprensorio del Parco del Beigua ed i territori ad esso funzionalmente connessi), alla filiera produttiva, agli alveari, alla loro postazione, ma anche ai metodi di produzione, di estrazione e di lavorazione, oltre che al confezionamento, per cui la pastorizzazione è vietata. Negli anni scorsi l’Ente Parco ha promosso la realizzazione di un disciplinare finalizzato a garantire la massima qualità e l’originalità del miele prodotto nel comprensorio del Parco. Il miele prodotto nel Parco del Beigua è in vendita presso le aziende apistiche che aderiscono al disciplinare o in alcuni altri esercizi commerciali del comprensorio in confezioni munite di appositi sigilli di garanzia forniti dal Parco del Beigua e riportanti un codice identificativo.
Allo scopo di continuare a sostenere e promuovere la rete del mercato locale e le sue eccellenze, l’Ente Parco (con il supporto della Regione Liguria) ha inoltre avviato nel corso del 2011 una nuova iniziativa che intende creare le condizioni per un ulteriore miglioramento della qualità delle produzioni e favorire le performance ambientali delle aziende di apicoltori che operano nel comprensorio del Beigua.
Tale intervento - che si colloca in una più ampia strategia regionale sulla biodiversità che punta a fare di tale aspetto uno degli assi portanti dello sviluppo locale - ha l’obiettivo di sperimentare processi di Governance Locale tra enti pubblici e piccole medie imprese, per aumentare la loro competitività e favorirne un miglioramento in termini di prestazioni ambientali. In particolare l’intervento riguarda interventi di formazione calibrati sulle esigenze delle imprese ed eventi di promozione dei prodotti.
Il progetto in questione è inserito nel progetto RES-MAR / sottoprogetto H ed è finanziato dai Fondi FESR di cui al Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia “Marittimo” 2007-2013.
Approfondisci l'argomento sul web: http://www.res-mar.eu/it/progetti/presentazione.php?progetto=h




Il Beigua Geopark e l'UNESCO

Le reti dei Geoparchi internazionali

Nella prima settimana di novembre, in occasione della 36a Conferenza Generale tenutasi a Parigi, l'UNESCO ha stabilito di rafforzare il proprio impegno a favore dei Geoparchi. Si tratta di una decisione importantissima che consentirà di accrescere l'interesse ed il supporto nei confronti delle attività realizzate dai Geoparchi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio geologico, contestualmente alla promozione di iniziative per lo sviluppo economico a vantaggio delle comunità locali.
Allo stato attuale il Geoparco del Beigua fa parte di una lista prestigiosa di 87 Geoparchi riconosciuti dall’UNESCO (di cui 49 appartenenti alla Rete Europea dei Geoparchi) in rappresentanza di 30 nazioni distribuite nei cinque continenti: Austria (1), Croazia (1), Finlandia (1), Francia (3), Galles (2), Germania (6 di cui 1 transfrontaliero con la Polonia), Grecia (4), Inghilterra (2), Irlanda del Nord (1), Italia (8), Islanda (1), Norvegia (2), Portogallo (2), Repubblica Ceka (1), Repubblica d’Irlanda (2), Romania (1), Scozia (3), Spagna (7), Ungheria – Repubblica Slovacca (1 transfrontaliero nelle due nazioni), Australia (1), Cina (26), Brasile (1), Canada (1), Corea del Sud (1), Giappone (5), Iran (1), Malaysia (1), Vietnam (1).
Approfondisci l'argomento sul web: http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/earth-sciences/geoparks


Il Parco e l'energia da fonti rinnovabili

Impianto fotovoltaico alla Cascina Veirera

E’ stato completato e funziona regolarmente l’impianto fotovoltaico realizzato sul tetto della cascina-rifugio Veirera in Val Gargassa nel Comune di Rossiglione. La struttura ricettiva, gestita dall’Azienda Agrituristica Monterosso per conto dell’Ente Parco, può quindi usufruire di un impianto del tipo "stand-alone", della potenza di 5,76 Kwp, che fornisce l'energia necessaria al fabbisogno del rifugio durante il periodo di esercizio, con priorità per l'illuminazione e l'uso di piccoli elettrodomestici. Con la realizzazione dell’impianto, cofinanziato dalla Regione Liguria con i fondi di cui al POR FESR ASSE 2 ENERGIA - Misura 2.1.1.B, si consente l’approvvigionamento energetico necessario alla struttura, mediante il ricorso ad una fonte rinnovabile qual'è il sole. Il ricorso a tale tecnologia nasce dall’esigenza di coniugare: la compatibilità con esigenze architettoniche e di tutela ambientale, nessun inquinamento acustico, il risparmio di combustibile fossile, la produzione di energia elettrica senza emissioni di sostanze inquinanti, l’autonomia energetica in una zona non collegabile alla rete.
Visita il sito della Cascina Veirera: http://www.agriturismomonterosso.it/strutture.html


Valorizzazione e fruzione della Rete Natura 2000

Le attività del Centro di Esperienza del Parco del Beigua

Nell'ambito della misura 4.2 “valorizzazione e fruizione della Rete Natura 2000” del POR Regione Liguria, il Centro di Esperienza ha attivato una serie di interventi per ampliare le conoscenze relative alla biodiversità nei SIC e nella ZPS che interessano il comprensorio del Parco del Beigua. In particolare verranno affrontati e perseguiti i seguenti temi:
1. migliorare ed accrescere le conoscenze sui valori naturalistici di tali aree partendo dai “valori condivisi” (sociali, culturali e testimoniali) come anche dall’analisi dei “pregiudizi e luoghi comuni” spesso errati;
2. stimolare le comunità locali ad una fruizione consapevole del territorio ed una comprensione dei vincoli imposti per una gestione e conservazione della biodiversità in conformità a quanto previsto dalle direttive comunitarie;
3. promuovere azioni, percorsi e nuove tecnologie che conducano le popolazioni locale a valorizzare e promuovere i territori di appartenenza secondo una nuova potenzialità di attrattività turistica in senso sostenibile;
4. coinvolgere le scuole del territorio in azioni di conoscenza e di tutela attiva, attraverso la partecipazione ad attività di monitoraggio naturalistico e la co-progettazionee di iniziative finalizzate alla conservazione ed alla valorizzazione delle risorse ambientali del Parco.
Le azioni di sensibilizzazione non prevedono esclusivamente il contributo degli operatori del Centro di Esperienza (educatori e guide ambientali ed escursionistiche), ma anche una stretta sinergia, collaborazione ed intervento da parte di associazioni, portatori di interessi, cittadini e personaggi testimoni dei valori identitari condivisi nel contesto del territorio dei SIC e della ZPS. Alla luce di ciò gli interventi che si stanno avviando sono di tipo esperienziale e laboratoriale per gruppi. Prodotti attesi sono materiali, prevalentemente multimediali, da condividere e pubblicare a beneficio dell’intera comunità per valorizzare il patrimonio ambientale e i criteri di gestione (e i comportamenti compatibili) dell’intero territorio sotto l’aspetto della fruizione turistica sostenibile dei siti facenti parte della Rete Natura 2000 in Liguria.


Le acque della Cascata del Serpente - itinerario dedicato all'acqua

Domenica 13 Novembre 2011

Un itinerario dedicato all'acqua che si snoda attraverso un accattivante percorso, transitando nei pressi dei ruderi della "Cartiera Savoi" e della "Cascata del Serpente", splendida salto d'acqua inciso nella roccia ofiolitica, per poi raggiungere il riparo denominato "Cascina Troia", dove è prevista la sosta pranzo con la possibilità di usufruire di un'area verde attrezzata.

Ritrovo: ore 9.30   presso: Centro Visite Villa Bagnara, Via Montegrappa 2 (Masone)
Durata escursione: giornata intera   
Pranzo: al sacco   
Difficoltà: facile   
Costo iniziativa: € 8,00

Note: Il punto di ritrovo è raggiungibile utilizzando il servizio navetta (a pagamento) a cura del Centro Servizi Territoriali dell'Alta Via dei Monti Liguri – gestito dall'Ente Parco – a partire dalla stazione FS di Campoligure (max 8 persone). Info del servizio: tel. 010 8590300, prenotazioni obbligatorie almeno 24 ore prima dello svolgimento dell'evento.

Prenotazione obbligatoria.
via telefono: 010/8590300 (entro venerdì ore 12.00)
via e-mail: CEparcobeigua@parcobeigua.it (entro venerdì ore 12.00) attendere risposta
via cell. 393 9896251 entro venerdì ore 18.00

Attività di fruizione turistica cofinanziata dal Sistema Turistico Locale "del Genovesato" nell'ambito del progetto "Vivere la Natura"




A spasso con il geomorfologo ai piedi del Beigua

Domenica 27 Novembre

Una  passeggiata lungo l'ex sede ferroviaria tra Cogoleto e Varazze, adatta a tutti per il percorso pianeggiante e godibile per lo splendido panorama che spazia dal mare alla bastionata del massiccio del Monte Beigua. Insieme al geologo del Parco andremo alla scoperta dei segni lasciati dal mare nel corso degli ultimi due milioni di anni sulle rocce che si incontrano durante il percorso.

Ritrovo: ore 9.30 presso stazione FS di Cogoleto  
Durata escursione: mezza giornata  
Difficoltà: facile    
Costo iniziativa: € 5,00
 
Prenotazione obbligatoria
.
via telefono: 010/8590307 (entro venerdì ore 12.00)
via e-mail: CEparcobeigua@parcobeigua.it (entro venerdì ore 12.00) attendere risposta
via cell. 393 9896251 entro venerdì ore 18,00

L'iniziativa è inserita nel progetto "Turismo attivo: tuffati nel verde", cofinanziato dal Sistema Turistico Locale "Italian Riviera" – Provincia di Savona



Il patrimonio paleontologico nel Beigua Geopark

Le Filliti di Stella Santa Giustina

Nell’ambito di quello che i geologici definiscono Bacino Terziario Piemontese, la zona di Santa Giustina assume una particolare importanza per la ricchezza in resti fossili di piante superiori, le cosiddette Filliti, risalenti all’Oligocene inferiore, circa 34-28 milioni di anni fa, che vi si possono trovare.
Il Bacino Terziario Piemontese è caratterizzato oggi da un’imponente successione di rocce sedimentarie depositatesi in un antico mare, chiamato Mare di Ranzano, che da nord/nord est avanzava verso sud/sud ovest ricoprendo le allora le terre emerse verso i contrafforti della appena formata Catena Alpina. La situazione geografica nell’Oligocene era quindi completamente diversa da quella attuale, praticamente rovesciata, col mare dove ora c’è la Pianura Padana ed una fascia di transizione caratterizzata da pianure alluvionali ricoperte da lussureggiante vegetazione ed infine la terra emersa al posto del Mar Ligure.
I vegetali fossili di S. Giustina provengono da rocce a grana fine, arenarie, marne o  peliti, che costituiscono la parte basale della successione sedimentaria, queste rocce poggiano a loro volta  su un substrato di rocce metamorfiche (metaofioliti) del Gruppo di Voltri. Le ricostruzioni paleoambientali disegnano l’area come un’antica pianura alluvionale con aree di esondazione, meandri, piccoli laghi, e dove potevano accumularsi grandi quantità di resti vegetali. Essi rappresentano quindi la fase immediatamente precedente all’arrivo del mare, che ricoprirà la piana in tempi successivi.
La scoperta delle Filliti di S. Giustina, una delle più importanti flore oligoceniche europee, è legata alla figura di Don Deogratias Perrando, parroco di Stella S. Giustina dal 1857 al 1889, uomo di grande cultura, appassionato naturalista e ottimo conoscitore delle aree fossilifere del savonese e delle Langhe, nonché amico e guida di geologi e paleontologi come L. Pareto, E. Sismonda, G. Michelotti, T. Taramelli e, soprattutto, A. Issel. Nei lunghi anni di attività esplorativa egli ha raccolto un’imponente collezione di rocce, minerali, reperti paletnologici e fossili, di cui le Filliti costituiscono uno dei nuclei più importanti (ben 2500 esemplari, a cui in seguito se ne aggiungeranno altri). Dopo la morte di Don Perrando le raccolte sono state donate in parte al Museo dell’Istituto di Geologia (oggi Dipartimento per lo studio del Territorio e delle sue Risorse) dell’Università di Genova e in parte al Museo Perrando di Sassello.
L’area paleontologica delle Filliti di S. Giustina rappresenta una delle emergenze di maggiore rilevanza scientifica del Beigua Geopark, tassello indispensabile per la ricostruzione della storia geologica della nostra regione.

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