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  n° 3 - Gennaio 2012

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2012 - Anno Internazionale dell'Energia Sostenibile per Tutti

Il contributo del Parco del Beigua

Riconoscendo l’importanza dell’energia per lo sviluppo sostenibile, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato, con la risoluzione 65/151, il 2012 come l’Anno Internazionale dell’Energia Sostenibile per Tutti.

In questo modo l’Onu punta ad accendere i riflettori su un problema ancora largamente diffuso nelle aree più povere del pianeta, ovvero la mancanza di accesso all’energia elettrica: basti pensare che ancora oggi 1,4 miliardi di persone vivono senza elettricità. Un gap che costituisce un limite allo sviluppo per intere popolazioni ma in molti casi anche un rischio per la loro stessa sopravvivenza dal momento che la sicurezza degli approvvigionamenti energetici è fondamentale per garantire servizi minimi sanitari e idrici.
Ma l’energy divide si combatte anche cambiando le abitudini energetiche di miliardi di persone che dipendono ancora in larga parte dai combustibili fossili e dal carbone come fonte di energia primaria. Per vincere entrambe queste sfide centrale è dunque il ruolo dell’energia sostenibile, in particolare delle energie rinnovabili, che saranno al centro delle iniziative di sensibilizzazione dell’Onu che avranno luogo nel corso del 2012 e che saranno presentate come strumento indispensabile per sconfiggere la povertà. Per questo l’Assemblea Generale dell’Onu enfatizza l’importanza dello scambio tecnologico e di know-how dai paesi più sviluppati a quelli più poveri, nonché la necessità di mettere a punto strumenti finanziari adeguati per accelerare il processo di transizione alle fonti rinnovabili. Azioni che dovrebbero essere condotte nell’ambito di una strategia di respiro internazionale. Proprio in questa direzione va la nuova iniziativa globale che si appresta a lanciare l’Onu, denominata appunto “Sustainable Energy for All” e contraddistinta da tre obiettivi principali da raggiungere entro il 2030: assicurare l’accesso universale ai moderni servizi energetici; ridurre l’intensità energetica globale del 40%; aumentare l’utilizzo delle energie rinnovabili a livello globale del 30%.

Il Parco del Beigua sarà impegnato su diversi fronti per sostenere la campagna internazionale. Dopo aver completato un impianto fotovoltaico presso la cascina-rifugio Veirera, in Valle Gargassa, si sta lavorando ad un analogo progetto presso la sede del Muvita ad Arenzano, Proseguiranno, inoltre, le attività didattiche e divulgative per promuovere comportamenti virtuosi a favore del risparmio energetico e per aumentare le conoscenze sulle diverse tecnologie messe a punto per l’approvvigionamento di energie rinnovabili.




Tottavilla
Tottavilla

Inanellamento al Pian della Bada di Tiglieto

Proseguono le attività di monitoraggio del progetto Co.R.E.M.

Nell’ambito delle indagini previste dal Progetto Co.R.E.M., che nel Parco del Beigua è mirato all’elaborazione ed integrazione delle informazioni scientifiche relative alla distribuzione delle specie e degli habitat più significativi, è contemplata un’azione di inanellamento a scopo scientifico degli uccelli da effettuarsi nell’area del Pian della Badia (Tiglieto GE).

L’inanellamento a scopo scientifico nacque in Danimarca nel 1899, ad opera di H. C. C. Mortensen, in seguito ad esperimenti di marcaggio eseguiti su alcuni storni mediante anelli metallici recanti impressi numeri progressivi ed il suo indirizzo al fine di ricevere lettere di segnalazione. Da allora l’inanellamento è rapidamente evoluto in concreta tecnica di ricerca utilizzata in tutto il mondo e basata sul riconoscimento individuale degli uccelli mediante anelli metallici di tipo e diametro adatti alle dimensioni ed abitudini delle differenti specie. In Italia, attualmente, tutte le attività vengono condotte, nel rispetto della L. 157/92 e suoi recepimenti regionali, secondo le specifiche dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Durante le attività di campo, su ogni individuo, vengono rilevati molti parametri (specie, sesso, età, morfometrie, …..), che permettono di aumentare le conoscenze su etologia e fisiologia delle specie catturate. I dati raccolti nelle differenti stazioni consentono inoltre di ottenere informazioni sulla struttura della comunità ornitica e l’utilizzo dell’habitat. Soggetti marcati e poi ricatturati o trovati morti ci danno inoltre indicazioni su durata della vita e spostamenti; definendo quindi le rotte migratorie e le aree di sosta, fornendo così indicazioni sulla fenologia spaziale e temporale della migrazione, ma anche dati utili per la creazione e la gestione di aree protette. Tali dati possono poi essere utilizzati per tutta una serie di analisi statistiche basate sulle cosiddette tecniche CMR (cattura-marcatura-ricattura), che consentono di stimare dimensioni della popolazione, tassi di sopravvivenza (e mortalità), tassi di emigrazione, reclutamento di nuovi individui nella popolazione, spostamento tra siti e, soprattutto, di mettere in correlazione questi parametri con variabili ambientali. L’inanellamento, stimando i parametri legati a successo riproduttivo, sopravvivenza, immigrazione ed emigrazione, diviene poi una tecnica essenziale per la comprensione dei cambiamenti nelle popolazioni ornitiche e le loro cause, e di conseguenza per identificare le problematiche legate alla loro conservazione.

Le attività di inanellamento attuate al Pian della Badia prevedono il monitoraggio di un intero ciclo annuale, e saranno orientate alla caratterizzazione della comunità ornitica ed all’indagine dei legami ecologici, anche in funzione delle diverse fasi stagionali. Nel corso della prima sessione, svoltasi all’inizio di gennaio, sono stati catturati numerosi individui appartenenti a diverse specie (quali Codibugnolo, Cinciarella, Pettirosso, Ghiandaia); in quell’occasione, sono state inoltre contattate specie particolarmente importanti nell’area del Beigua, ed in particolare: Pernice rossa, Picchio nero, Martin pescatore e Tottavilla.




La Rete Escursionistica Ligure nel Parco del Beigua
La Rete Escursionistica Ligure nel Parco del Beigua

L'applicazione della R.E.L. al Parco del Beigua

Un nuovo strumento per la fruizione dell’area naturale protetta

Allo scopo di revisionare gli strumenti gestionali a disposizione per quanto concerne la manutenzione e la valorizzazione dei sentieri l’Ente Parco ha avviato le ricognizioni per applicare al meglio quanto previsto dalla L.R. 24/09 inerente la Rete Escursionistica Ligure. In questo contesto si inserisce l’azione di mappatura e di controllo puntuale dei sentieri del Parco, cui seguiranno anche nuove forme di promozione, attraverso il sito web ed alcune specifiche applicazioni per GPS e smartphone., destinate a valorizzare questo importantissimo patrimonio comune rappresentato dalla rete escursionistica del comprensorio del Beigua.

Tali attività – che coinvolgono le guide ambientali ed escursionistiche che operano presso il Centro di Esperienza del Parco – sono condotte in stretta collaborazione con il Servizio Parchi, Aree Protette e Biodiversità della Regione Liguria, le Provincie di Genova e di Savona e l’Associazione Alta Via dei Monti Liguri.

Per acquisire informazioni sulla Rete Escursionistica Ligure vai su www.ambienteinliguria.it  


Bilanci di Sostenibilità nelle Aree Protette di Liguria

Il Parco del Beigua capofila del progetto

E’ stato finanziato dalla Regione Liguria il progetto presentato dal Parco del Beigua per la redazione dei Bilanci di Sostenibilità degli sei Enti Parco liguri (Alpi Liguri, Antola, Aveto, Beigua, Montemarcello-Magra e Portofino). Lo scorso 22 dicembre, con DGR n. 1621, la Giunta Regionale ha finanziato con 17.000 € un’azione comune che l’Ente Parco del Beigua condurrà in qualità di ente capofila, in condivisione con il Servizio Parchi, Aree Protette e Biodiversità della Regione Liguria e con il supporto tecnico-scientifico di Federparchi (Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali). Il Bilancio di Sostenibilità dei Parchi Liguri è stato individuato quale strumento comune per migliorare, all’esterno, il rapporto con i diversi portatori di interesse, ed integrare, all’interno, il metodo ed i contenuti del processo di rendicontazione sociale nelle diverse fasi in cui si articola il ciclo di gestione della performance.

Il Parco del Beigua – che con riferimento agli anni di esercizio 2004 e 2005-2006 ha già sperimentato, tra i primi in Italia, l’elaborazione e l’adozione di un “Bilancio di Sostenibilità” – condurrà le attività con il supporto tecnico-scientifico di Federparchi, associazione nazionale dei Parchi da tempo impegnata nella stesura di questi nuovi strumenti di comunicazione e di rendicontazione ambientale, sociale ed economica.




La presenza del lupo nel Parco del Beigua

Un valore naturalistico gestito attraverso la governance locale

Presente fin dall’inizio del secolo in tutta Italia, esclusa la Sardegna e le altre isole minori, il Lupo (Canis lupus) è scomparso dalle Alpi intorno agli anni ’20 e dalla Sicilia intorno agli anni ’50. Tra le cause che ne hanno determinato la rarefazione, culminata a cavallo degli anni ‘70, sono da menzionare la caccia (legale fino al 1971) ed il progressivo scarseggiare di prede.  Intorno agli anni ’70 il Lupo ha toccato un minimo storico di circa 200-300 individui, in popolazioni solo in parte isolate tra loro e relegate nelle zone più impervie ed inaccessibili dell’Appennino, dalla Calabria fino all’Appennino tosco-romagnolo. A partire dalla metà degli anni ‘70, le popolazioni di Lupo hanno progressivamente ma costantemente recuperato l’areale perduto, grazie al ripopolamento progressivo delle montagne da parte degli ungulati selvatici, al graduale abbandono delle aree montane da parte dell’uomo e alla cessazione dei programmi di eradicazione legalizzata su larga scala. La consistenza attuale del Lupo in Italia oscilla intorno ai 600 - 800 individui. La sua distribuzione interessa l’intera catena appenninica, dall’Aspromonte fino alle Alpi Marittime, oltre che diverse zone collinari dell’Italia centrale e centro-settentrionale. Si ritiene che nei prossimi anni il Lupo ricolonizzerà anche l’intero arco alpino, provenendo sia dal fronte orientale che da quello occidentale. Nonostante le iniziative in campo legale a favore del Lupo, la persecuzione diretta da parte dell’uomo costituisce ancora oggi il principale fattore di mortalità del Lupo in Italia. Ogni anno vengono rinvenuti in Italia circa 60 lupi uccisi dall’uomo, di solito tramite veleno o arma da fuoco.

Fino alla conferma della presenza di nuclei stabili avuta solo nel 2009 si ipotizzava una presenza sporadica e irregolare del Lupo nel Parco. Si era indirizzati a credere che il Parco funzionasse da corridoio ecologico che veniva utilizzato dal Lupo solo per il transito verso aree più vocate. Da recenti studi, suffragati da osservazioni e da numerose predazioni su bestiame domestico oggi abbiamo la certezza che il Lupo è presente in maniera stabile e continuativa all’interno dei confini del Parco del Beigua. Anche grazie al progetto Co.R.E.M.  ed al progetto regionale sulla salvaguardia del Lupo condotto dal Parco dell’Antola per contro della Regione Liguria, l’Ente Parco del Beigua sta monitorando con grande attenzione queste presenze, allo scopo di acquisire il maggior numero di informazioni sul numero e sulla grandezza dei branchi. La messa in opera di vide-trappole e foto-trappole, arricchita da sempre più frequenti avvistamenti e segni di tracce e resti organici, nonché dal ritrovamento di animali predati, conferma una presenza significativa nel comprensorio dell’area protetta.

Una grande verità sul Lupo è che “i lupi stanno ovunque gli uomini non li uccidono e sono presenti risorse di cibo”. Questo ci fa capire che la conservazione del Lupo dipende innanzi tutto da una corretta gestione del conflitto uomo – Lupo. Infatti molti dei decessi in Italia avvengono per uccisione da arma da fuoco o da bocconi avvelenati. È chiaro che il Lupo, in aree dove sono presenti mandrie o greggi, può provocare danni anche ingenti ed è fondamentale che gli Enti preposti alla tutela e alla conservazione debbano dare risposte immediate favorendo la coesistenza degli allevamenti e del Lupo. Questo è fattibile fornendo agli allevamenti gli strumenti per la messa in sicurezza degli animali: cani da guardiania, recinzioni elettriche, dissuasori acustici ecc. Le prime esperienze in Italia e le iniziative già attivate nel Parco del Beigua negli ultimi mesi dimostrano che la convivenza è possibile e che gli strumenti per la prevenzione del danno sono efficaci a patto che da parte di tutte le componenti ci sia la buona volontà di accettare la coesistenza tra uomo e Lupo.




Il servizio CST

Mobilità Sostenibile nel Parco

Ricordiamo le opportunità offerte dal Centro Servizi Territoriali (CST) di Sassello per la promozione e lafruizione dell’Alta Via dei Monti Liguri e del comprensorio del Parco del Beigua. Il CST offre un servizio integrato di trasporto e di accompagnamento realizzato con personale qualificato (guide ambientali ed escursionistiche) che opera da anni nel territorio del Parco.

Con i mezzi di trasporto a disposizione del CST (un minibus da 8 posti ed un fuoristrada da 4 posti), adatti anche al trasporto di bagagli e biciclette, sarà possibile spostarsi sul territorio comodamente e rapidamente. Il servizio integrato di accompagnamento- trasporto è attivo tutto l’anno nelle giornate di Sabato e Domenica.

Il prezzo del servizio integrato di accompagnamento-trasporto varia a seconda dei percorsi. Il servizio di accompagnamento – garantito da guide ambientali ed escursionistiche, abilitate e dotate di copertura assicurativa – ha un costo collettivo di 40 Euro per escursioni di mezza giornata e 80 Euro per la giornata intera. Il trasporto ha un costo collettivo di 1.50 Euro a Km e dipende, quindi, dalla tratta percorsa. Prenotare è facile. È sufficiente telefonare al numero 010.8590300 entro le 48 ore precedentiil servizio richiesto. La segreteria per effettuare le prenotazioni è attiva da Lunedì al Venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Il CST del Parco del Beigua si trova nell’antica dimora di Palazzo Gervino, nel centro storico di Sassello. Indirizzo: Via G.B. Badano 45 tel/fax 019.724020 e-mail: cst.sassello@altaviadeimontiliguri.it

Ulteriori informazioni sulle attività del CST possono essere acquisite presso la sede dell’Ente Parco o usufruendo del numero verde LiguriaInforma 800.445.445 nei seguenti giorni ed orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00.



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