Newsletter del Parco Beigua Newsletter del Parco Beigua
  n° 4 - Febbraio 2012

Newsletter
Versione PDF Icona PDF
Archivio

Notiziario
Archivio

Link
Aree Protette della Liguria
Federparchi
Europarc
IUCN
European Geoparks
Global Geoparks
UNESCO (Geoparks)

Biodiversità di Liguria
<b>Novità</b>
<b>Alla scoperta</b>
www.parcobeigua.it - info@parcobeigua.it  Seguici su Facebook Seguici su Twitter Seguici su YouTube Seguici su Flickr

Il monitoraggio avifaunistico in Liguria

Analisi dei risultati

Il Servizio Parchi, Aree Protette e Biodiversità della Regione Liguria, attuando un sistema integrato di censimenti, a partire dall’anno 2008 ha intrapreso un progetto di monitoraggio degli uccelli nelle aree della Rete Natura 2000 ed in altre ad elevata vocazionalità avifaunistica e/o agricola (rientrante in un più vasto progetto regionale avviato dal 2007 per il monitoraggio delle specie di interesse conservazionistico in adempimento alle Direttive ‘Habitat’ e ‘Uccelli’). Al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato, si è ritenuto utile adottare il modello di monitoraggio avifaunistico già attuato dal 2006 per la ZPS Beigua – Turchino ed il connesso Parco Naturale Regionale del Beigua (che è inoltre l’Ente attuatore del progetto regionale), in quanto tale modello permette sia di documentare lo stato attuale, caratterizzando la comunità ornitica nidificante ed evidenziandone i trend, sia di monitorare le specie presenti nell’area di studio che siano tutelate dalla Direttiva ‘Uccelli’ e quelle rare, importanti dal punto di vista scientifico ovvero di interesse conservazionistico e gestionale locale. La scelta delle metodiche utilizzate è stata dettata dalla coniugazione di due necessità principali: essere caratterizzate da elevata standardizzazione e confrontabilità e, nello stesso tempo, comportare un impegno economico compatibile con la prosecuzione delle attività sul lungo periodo. Le azioni previste per l’acquisizione delle informazioni si possono quindi suddividere in: caratterizzazione e monitoraggio della comunità ornitica nidificante (mediante la tecnica dei punti di ascolto) e monitoraggio di specie target in aree campione (mediante censimento delle coppie nidificanti, transetti lineari con stima delle distanze e monitoraggio delle popolazioni in transito di rapaci diurni, Ciconiformi e piccoli Passeriformi).

I risultati preliminari, ottenuti nei primi quattro anni del progetto, confermano l’importanza conservazionistica delle aree liguri appartenenti alla Rete Natura 2000; esse risultano infatti, rispetto alle aree non soggette a tutela, mediamente più importanti per quanto riguarda quantità e qualità  delle specie che ospitano. I dati raccolti sull’intero territorio regionale, unitamente a quelli derivanti da altre attività di monitoraggio condotte a partire dall’anno 2000, permettono inoltre di definire i probabili andamenti delle popolazioni di molte specie di uccelli. Nel complesso, considerando 45 specie ben distribuite, assistiamo ad una diminuzione moderata di queste popolazioni; infatti, se anche per circa metà delle specie considerate la tendenza non è ancora statisticamente definita, ben il 29% delle restanti risultano in diminuzione, mentre solo il 14% tendono all’aumento ed il 9% alla stabilità. Questa tendenza alla diminuzione è più marcata per le specie che svernano nell’Africa sub-sahariana e per quelle che nidificano in ambienti aperti, agrari, antropizzati; mentre, le specie che svernano nell’area mediterranea e quelle che preferiscono gli ambienti boscati per riprodursi, presentano andamenti delle loro popolazioni che tendono alla stabilità.




Il monitoraggio degli uccelli nel Parco del Beigua

Confermata l'importanza dell'area protetta

Nel corso degli anni 2006-2011 l’Ente Parco del Beigua ha attuato, nell’area protetta e nella connessa ZPS Beigua – Turchino, un dettagliato piano di monitoraggio degli uccelli nidificanti; adottato, a partire dal 2008, quale modello per il progetto di “monitoraggio della comunità ornitica nelle ZPS e nelle aree liguri a maggiore vocazionalità avifaunistica ed agricola”, promosso e finanziato dalla Regione Liguria (Dipartimento Ambiente; Servizio Parchi, Aree protette e Biodiversità) ed attuato dal Parco Naturale Regionale del Beigua. Il progetto comprende, nell’area del ‘Beigua’, varie azioni condotte in maniera standardizzata: caratterizzazione e monitoraggio dell’intera comunità ornitica mediante punti d’ascolto; esecuzione di transetti lineari con stima delle distanze mirati a specie legate ad aree prative ed arbusteti (Tottavilla, Calandrella, Calandro, Averla piccola, Ortolano), ad ambienti di macchia mediterranea (Magnanina comune), ad ambienti xero-termofili e pendii aridi (Codirossone) ed alle praterie montane e sub-montane (Pernice rossa); censimento dei maschi cantori di Succiacapre; monitoraggio delle coppie nidificanti di Falco pecchiaiolo, Biancone, Astore, Aquila reale, Pellegrino, Gufo reale, Picchio nero e Merlo acquaiolo.

Le specie rilevate durante questi censimenti sono state 99, le quali rappresentano il 69% di quelle che si riproducono in Liguria. Nel complesso, gli indici calcolati per il Beigua confermano la presenza di una comunità ricca di specie ed equilibrata nella sua composizione, perfettamente confrontabile con analoghe realtà ornitologiche, confermandone così l’importanza  nell’ambito della biodiversità dell’avifauna degli ambienti montani appenninici e, più in generale, mediterranei. Tra le specie osservate, le più abbondanti sono state Pettirosso, Fringuello, Capinera, Merlo, Cinciallegra, Luì piccolo, Cuculo, Ghiandaia, Prispolone, Rondone comune e Allodola; ed il maggior numero di specie si è riscontrato nelle aree caratterizzate dalla presenza di boschi, brughiere e cespuglieti, aree a pascolo naturale e praterie d’alta quota e macchia mediterranea. Considerando poi il valore ornitologico e conservazionistico degli ambienti presenti è risultato evidente come, la maggior rilevanza, sia nettamente da attribuire ad aree a pascolo naturale e praterie d’alta quota ed alla macchia mediterranea; ma anche gli ambienti con rocce, falesie, rupi e  affioramenti sono contraddistinti da elevati valori ornitologici. Boschi, brughiere e cespuglieti risultano essere ben diversificati, e sono quindi rilevanti anche dal punto di vista qualitativo. Particolare importanza, dovuta alla loro elevata biodiversità, è poi da ascrivere ai mosaici agrari. Valutando i risultati sino ad ora ottenuti, sia per le specie più comuni che per le specie di maggiore importanza conservazionistica, si è quindi riscontrata una sostanziale stabilità nei probabili andamenti delle popolazioni nidificanti che, anzi, in molti casi tendono ad un moderato incremento.




Appuntamento annuale per i “Mieli dei Parchi Liguri”

Protagonisti gli apicoltori del Beigua

Gli apicoltori del Parco del Beigua, come è ormai tradizione, hanno partecipato numerosi al concorso regionale dei “Mieli dei Parchi Liguri” e si preannunciano, come sempre, grandi protagonisti in termini di campioni premiati.

L’iniziativa, coordinata dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Genova e condivisa come sempre da tutte le Aree Protette della Liguria e dalle Province di La Spezia, Savona ed Imperia, celebrerà la sua giornata conclusiva domenica 26 febbraio 2012 dalle ore 9, a Monterosso al Mare (SP), presso la Sala Convegni del Santuario di N.S. di Soviore, nella splendida cornice del Parco Nazionale delle Cinque Terre. In programma un convegno apistico dal titolo "L'apicoltura ligure tra problemi sanitari, prodotti chimici ed adempimenti normativi", la premiazione dei mieli migliori che hanno partecipato al Concorso 2011 ed il Pranzo dell'Apicoltore, che si svolgerà presso il ristorante del Santuario.

Per approfondire la notizia: clicca quì

Per info: Coop. TerraMare 0185/41023 - info@terra-mare.it 




E' in vendita la nuova guida del Parco del Beigua

Sagep Editori, 96 pagine, prezzo 5 €

Pubblicata la nuova ed aggiornata guida turistica per andare alla scoperta delle eccellenze del Parco del Beigua – la più vasta area naturale protetta della Liguria – dal 2005 riconosciuto come geoparco internazionale sotto l'egida dell'UNESCO. La guida turistica – un volume di 96 pagine, finanziato dal Sistema Turistico Locale del Genovesato nell'ambito del progetto "Vivere la Natura" – illustra con un ricco supporto fotografico a colori, i percorsi più panoramici ed i siti di maggiore attrazione del Parco del Beigua. Nel comprensorio dell'area protetta l'appassionato escursionista può usufruire di una fitta rete sentieristica che si sviluppa per circa 500 km. e che permette di ammirarne ed apprezzarne le bellezze ambientali e storico-culturali. Seguire le percorrenze segnalate dal Parco lungo entrambi i versanti (tirrenico o padano) o lungo la dorsale contraddistinta dall'Alta Via dei Monti Liguri è come sfogliare un magnifico libro in cui sono raccontate e rappresentate la storia dell'uomo e della natura. Ma il Parco del Beigua non è importante solamente per la sua elevata biodiversità ma è caratterizzato anche da un prezioso patrimonio di testimonianze storico-culturali, presenti sul territorio o conservate nei musei, che raccontano l'evoluzione degli insediamenti umani e le importanti vie di commercio tra costa e pianura padana che lo attraversavano.

La guida del Parco si sofferma sulle più importanti ed affascinanti emergenze, rivelando come fin dall'antichità il comprensorio del Parco del Beigua abbia registrato una presenza significativa, condizionante e rassicurante dell'uomo a presidio delle risorse ambientali presenti in questa porzione del territorio ligure. A partire dai reperti paletnologici (incisioni rupestri) che testimoniano come le selve del Beigua fossero frequentate già in epoca preistorica da cacciatori e pastori, passando al ruolo sempre più importante  che la zona assunse quale crocevia di importanti vie di commercio tra la costa e la pianura padana, con il notevole impulso fornito nel territorio della Valle dell'Orba dall'insediamento dei Monaci Cistercensi presso la Badia di Tiglieto (fondata nel 1120), fino alle tradizionali attività agricole e di gestione del bosco che hanno definito l'uso del territorio negli ultimi secoli. Di particolare interesse anche il Castello medievale di Campo Ligure o il Forte Geremia a Masone, le diverse attività produttive che hanno contraddistinto il territorio del parco: l'industria cartaria, concentrata soprattutto nelle valli di Arenzano (Cantarena e Lerone); le ferriere che ebbero il loro massimo sviluppo nel Sassellese e nelle valli Stura e Orba; le vetrerie diffuse dapprima in Valle Stura, quindi anche nella Valle dell'Orba; la filigrana fiorente e caratteristica attività che ha fatto di Campo Ligure  un centro artigianale conosciuto a livello internazionale; per non parlare delle produzioni legate alla forestazione ed alla lavorazione del legno (con i tradizionali mestieri dei taglialegna, dei segantini, dei cestai, dei bottai).

Dopo una colorata carrellata dei dieci Comuni che fanno parte del Parco del Beigua (Arenzano, Campo Ligure, Cogoleto, Genova-Voltri, Masone, Rossiglione, Sassello, Stella, Tiglieto, Varazze), la guida esalta anche le prelibate produzioni agro-alimentari testimoni della tradizione locale: dagli "amaretti di Sassello", ormai esportati in tutto il mondo, agli squisiti "crumiri di Masone"; dall'ampia gamma di prodotti caseari (latte e formaggi) alle diverse lavorazioni delle carni bovine e ovine; dai saporiti frutti di bosco, all'ambita raccolta e conservazione dei funghi, per finire con i deliziosi mieli, preziosi indicatori ambientali delle vallate del Parco. Nelle ultime pagine, infine, alcune informazioni utili per visitare il comprensorio del Beigua scegliendo il periodo più adatto e le diverse opportunità di soggiorno ("esercizi consigliati" sulla base di uno speciale disciplinare di qualità promosso dall'Ente Parco): dalle aziende agrituristiche agli alberghi-rifugi collocati nel cuore dell'area protetta; dalle locande ai numerosi bed&breakfast frequenti nell'entroterra e nei Comuni rivieraschi.

La nuova guida – edita dalla Sagep Editori di Genova – è in vendita presso i Centri Visite e i Punti Informativi del Parco al prezzo di 5 Euro. Dal mese di marzo 2012 la guida sarà disponibile anche in inglese.




Alla scoperta del Beigua Geopark

I terrazzi marini di Varazze e Cogoleto

Nella parte più meridionale del Beigua Geopark, alla base degli scoscesi rilievi tra Varazze e Cogoleto, si possono osservare “forme di modellamento” originate nel passato dal moto ondoso. Percorredo la passeggiata “Lungomare Europa” incontriamo sia le forme  marine attuali (falesie, spiagge, ecc.)  generate dall’odierno livello del mare, sia le tracce delle antiche linee di spiaggia (terrazzi marini e deposi di spiaggia “relitta”) ben visibili nei versanti alle quote leggermente più elevate.

Nei pressi di Cogoleto, per esempio, osservando il promontorio roccioso costituito da rocce scure, si possono notare diversi indizi del vecchio livello del mare: 

- una “piattaforma di abrasione” -  superficie in roccia pianeggiante, posta a circa 6 m su livello del mare attuale e originatasi per effetto dell’abrasione del moto ondoso quando la superficie del mare si trovava a quella quota;

- un sovrastante deposito di ciottoli bianchi ed arrotondati immersi in un terreno rossastro (spessore di circa un metro ) a testimonianza di un’antica spiaggia:

- uno strato di terreno rossastro che costituisce  il detrito di versante, formato da frammenti di roccia spigolosi immersi in  terreno fine, su cui crescono oggi arbusti ed essenze della macchia mediterranea.

L’osservazione di tali depositi in più parti della passeggiata ha permesso di ricavare la quota della vecchia linea di riva che doveva attestarsi a circa + 7 metri rispetto all’attuale livello del mare. Questo  tratto di costa, ora occupato da questa bella passeggiata, era il vecchio tracciato della ferrovia di fine '800  che si sviluppava alla quota quasi costante di +7 m proprio per sfruttare in gran parte questi terrazzamenti naturali. A quote ancora più elevate si possono apprezzare altri terrazzi marini (in alcuni casi associati a falesie più o meno evidenti) che, nel corso del Quaternario (ultimi 1,8 milioni di anni), si sono originate per effetto di fenomeni di sollevamento del rilievo, congiuntamente alle oscillazioni del livello del mare (glacioeustatismo). Questi terrazzi marini si attestano a quote comprese tra i 70 e i 105 m sul livello del mare e presentano leggerissime inclinazioni (pochi gradi) verso il mare.




Il Merlo acquaiolo

Una preziosa presenza in prossimità dei corsi d’acqua del Beigua

Il Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) è un piccolo passeriforme (lunghezza totale 16-18 cm) con becco fine di colore bruno-nerastro. Gli adulti, in inverno, hanno fronte, vertice e nuca marrone scuro; parti superiori delle ali e del dorso color ardesia; mento, gola e parte superiore del petto bianchi; parte inferiore del petto e ventre castani. In estate, per abrasione, la colorazione delle diverse parti del piumaggio diviene più smorta. I giovani sono più chiari e le parti ventrali risultano di colore meno uniforme. Frequenta generalmente corsi d'acqua rapidi e limpidi d'ambiente submontano e montano, che scorrono su rocce e sassi, con abbondanza di rapide, cascate, e sbarramenti. Si ciba di piccoli Pesci e loro uova, Insetti acquatici e loro larve, Crostacei, Gasteropodi, ed Anellidi (Oligocheti ed Irudinei). Il Merlo acquaiolo nidifica nelle cavità presenti sulle sponde ripide o nei buchi di ponti ed altri manufatti. A partire da metà marzo vengono deposte normalmente quattro-cinque uova covate dalla sola femmina, che viene nutrita dal compagno. Dopo 15-18 giorni d’incubazione nascono i piccoli; questi vengono alimentati da entrambi i genitori e restano nel nido per circa tre settimane, per diventare completamente indipendenti solo dopo un mese. Una seconda covata viene in genere effettuata a metà maggio dopo pochi giorni dall’involo dei primi nati. Normalmente i giovani, una volta raggiunta l’indipendenza, si spostano al massimo di alcune decine di chilometri dal sito natale, spostandosi preferenzialmente lungo lo stesso corso d’acqua.

Specie parzialmente migratrice (tendenzialmente stanziale se si eccettuano le popolazioni più settentrionali migratrici su corto raggio), in Italia è presente con buona continuità di distribuzione lungo l’arco alpino e negli Appennini settentrionali e centrali; probabilmente non nidificante in Sardegna, in Appennino meridionale ed in Sicilia appare generalmente poco comune. In Liguria nidifica praticamente in tutti i corsi d’acqua con caratteristiche adatte; in periodo di sverno, si riscontra una distribuzione praticamente sovrapponibile all’areale riproduttivo, pur con una leggera tendenza a spingersi a quote inferiori, verso tratti fluviali planiziali, laghi e bacini artificiali. 

Nel Parco del Beigua è sottoposto a monitoraggi da quasi cinque anni. Incoraggianti i risultati che registrano una presenza significativa negli ambienti circostanti i corsi d’acqua, con prevalenza nelle aree boscate e, secondariamente, da ambienti rupestri e con vegetazione rada, macchia mediterranea, brughiere e cespuglieti.



Footer Beigua www.projectcorem.eu www.projectcorem.eu www.projectcorem.eu
Newsletter Parco del Beigua - Iscrizioni e cancellazioni