Il Geoparco del Beigua, oltre ad essere ricco di biodiversità e geodiversità, evidenzia nel proprio territorio un importante patrimonio di incisioni rupestri che testimoniano l'antica presenza umana del comprensorio. L'uomo frequentò il Beigua già nel periodo della cultura del Vaso a Bocca Quadrata, (4700 a. C.) così definito per la caratteristica forma quadrata della bocca dei vasi. Tra le attività praticate dagli uomini in quel periodo c'era la produzione di asce, ricavate dalle rocce durissime di pietra verde, tipica dell'area del Beigua e molto rara in tutta l'Europa Occidentale. Le eclogiti, le giadeiti, le glaucofaniti del Beigua si trasformavano in armi ed asce preziose per il disboscamento. Con l'Età dei metalli tramontava la stagione della pietra lavorata e sui versanti continuò intensa l'attività di pascolo e di forestazione. Fu forse nel periodo del Vaso a Bocca Quadrata che sulla cima del Beigua si affermò il culto dell'ariete; sulle sue pendici l'uomo incise sulle rocce segni che con tutta probabilità erano rivolti alle divinità delle cime montuose, delle acque e del tuono, entità benefiche o temibili che occorreva placare con gesti rituali.
Nei pressi della Torbiera del Laione, in Comune di Sassello, tra Piampaludo e Pratorotondo, è stato allestito un percorso tematico dedicato all'archeologia e più in particolare alle incisioni rupestri che sono presenti nel comprensorio del Beigua.
Il sentiero si sviluppa ad anello per circa 3 km e si percorre in circa 2 ore, superando un dislivello di 80 m. Lungo il tracciato sono stati collocati cinque calchi che riproducono alcune delle rocce incise più tipiche tra quelle riconosciute e catalogate dagli archeologi all'interno del geoparco. Il sentiero può essere percorso in entrambe le direzioni o se ne può seguire una sola parte fino a raggiungere il tratto in cui sono posizionati i calchi delle incisioni rupestri. Buon divertimento.
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