Accesso e punto di partenza: Centro abitato di Piampaludo
Il percorso inizia in loc. Piampaludo (Sassello) a circa 880 metri di quota. Il primo tratto coincide con la strada asfaltata che conduce alla cima del Monte Beigua; raggiunto un piccolo nucleo di case il sentiero, marcato con segnavia X gialla, abbandona la strada asfaltata e giunge alla Torbiera del Laione, la zona umida più importante del Parco, classificata come "riserva integrale" per la sua unicità e ricchezza di biodiversità, la cui fruizione avviene solo per scopi scientifici e didattici. Un pannello posto lungo la strada illustra le peculiari caratteristiche geologiche e naturalistiche della torbiera. Si prosegue quindi lungo il sentiero contrassegnato dai 3 bolli gialli che dopo qualche centinaio di metri devia a destra entrando nella faggeta e conducendo in breve ad una tipica casa rurale, con un maestoso esemplare di faggio sul retro.
I boschi di faggio sono presenti sui versanti settentrionali del Parco del Beigua e si spingono sino al limite delle praterie di crinale, costituendone un elemento ambientale molto caratterizzante. Arrivati nella parte sommitale, dopo aver attraversato alcuni piccoli rivi temporanei, il bosco lascia spazio alle praterie di crinale. Raggiunta la strada asfaltata lo sguardo abbraccia un panorama grandioso, una spettacolare vista sul mare non manca mai di stupire gli escursionisti! Il percorso procede scendendo verso il Rifugio di Pratorotondo, dove si può effettuare una piacevole sosta ristoratrice ed ammirare lo splendido panorama sulla costa e sul monte Sciguello. Si riprende il percorso seguendo la strada principale in direzione Piampaludo, scendendo dolcemente verso valle attraverso le fitte faggete caratteristiche del territorio sommitale del Beigua. Scendendo verso la Torbiera del Laione si può notare sulla destra un'ampia radura, aperta verso il crinale, dove si scorge in lontananza un'altana per l'avvistamento dei rapaci. A marzo e nel periodo della migrazione il Parco del Beigua è rinomato per il passaggio di rapaci quali il biancone, il falco pecchiaiolo e il falco pellegrino. Raggiunta la Torbiera del Laione ci si reimmette sul sentiero dell'andata fino all'arrivo presso il centro abitato di Piampaludo.